mercoledì 20 marzo 2013

LA SOCIAZIONE DE LA GOLA SECCA


La zia del gustavo che la si chiama Adelinete che saresse il breviativo lungo di adele cuando che lei la era giovine che facieva di mestiere la cheologa che saresse cuela che scava le cose vechie in dei posti che ci sono anca i morti scheletri in de le tombe e a l’ora ci aveva trovato in dun posto di cueli là che in duna tomba ci era un fiasco divino che dopo che lo ano nalizzato era lanbrusco di tanti ma propio tanti ani fa ma belo stagionato che sapeva un pochetino di acieto e a l’ora si come che lei ci a mandato la fottografia di cuando che lo à trovato in dun scavo di un posto de la civiltà che lei dicieva che si ciamava de la golasecca noi ci abiamo penzato di farcelo diventare il sinbolo de la nostra sociazione che anca noi ci abiamo sempre la gola secca.
O no?
E dopo si come che ci sono rivate de le domande di scriversi a la nostra sociazione noi ci cetiamo volantieri anca dei soci che si paga in natura la scrizzione cont una cuota libera di buon cuore di minimo una bela damigiana di cuelo buono.
Noi cetiamo nuovi soci.
In tanta vi saluto tuti soci e non soci e vi ci facio vedere la adelinete che scava il fiascheto di lanbrusco

giovedì 7 marzo 2013

PER LA FESTA DE LE DONNE

Per farci la festa a le donne, io che sono il carniti e poi il gustavo che saresse il gustavino e il ghioto dibarbera ci siamo mesi di acordo di trovarci a farci su una bela poesia per le donne che noi a le donne ci voliamo tanto bene.
Noi tre siamo rimasti marelli che non vuole mica significare che siamo come le baterie Marelli ma solo che non  siamo mica sposati per via che ci ano sempre deto che siamo simpatici ma un pochetino tropo gnoranti.
Pasiensa, o no?
Ci abiamo inpiegato cuasi tuto il dopopomerigio a farci su la poesia per via che a me non mi ci veniva la parola e anca per via che il ghioto cuando che scrive lè lento come un lumacone dormentato e inveci il gustavino ci si nebiava un pochetino la vista intanta che lui ci dicieva le preghiere al suo santo protetore che saresse il san giovese.
Ma però dopo tanto lavoro ci è venuta la poesia che a noi ci pare anca una cosa fata bene.

Siamo qui allosteria
per far su la poesia
per la festa de le donne
che del mondo son colonne
et a loro coi bichieri
brindisiamo volentieri
poi li uguri a tute quante
li faciamo che son tante
la maria, la giusepina,
la francesca, la santina
quele fresche come un fiore
quele pronte a tute l ore
maritata opur zitella
ogni donna è sempre bella
e noi tre ma tuti inzieme
le voliamo tanto bene
con inchino e baciamano
un omaggio a lor faciamo
con la rima e non in prosa
un bel ramo di mimosa.



giovedì 21 febbraio 2013

IL COMPLEANO DEL GUSTAVINO


La setimana pasata ò in contrato il Guglielo Marze che noi lo abiamo sempre ciamato gulielmino per via che lui era proprio picolo ma picolino da vero e dopo per risparmiare abiamo incominciatto a ciamarlo Mino e così che lui lè restato Marze Mino.
Si come che stavo diciendo, cuando che lo ò in contrato mi ci a deto che il Gustavo compisce li ani e a l’ora ci siamo trovati io e il Mino a farci su una bela poesia di compi ano che lui mi ci dicieva la riga e io ci trovavo la parolina che ci andava dacordo e a la fine lè venuta fuori cuesta ode che noi ci faciamo i uguri al gustavino.

Il gustavo compie gli ani
Mica oggi ma domani
A far festa pronti siamo
Tuti qui col quore in mano
E faciamo tanti uguri
Che in degli ani sempre duri
Cont il sole o con la luna
La salute e la fortuna
Tant estati son pasate
E ne à fate lifrocate
Quando è nato sembra ieri
Ma leviamo in su i bichieri
Beli pieni di buon vino
Viva viva gustavino.

Ci abiamo anca fato una bela torta che però non ci à mica su le candeline che sono trope e che lui non ci à mica più il fiato di una volta e a l'ora ci abiamo meso poche candele ma tanto vino per festegiare il gustavino.

sabato 16 febbraio 2013

I DISEGNI DEL ZIO LELE


Noi ci abiamo tanti amici ma propio tanti e uno lè anca uno bravo a fare i disegni che lui se ci si mete lì dimpegno ci è anca buono di farti un ritrato.
Lui si ciama vassili patrasso e a capire dal coniome pararesse che viene da cualche posto del nord come magari la nord vegia, ma lui si fa ciamare zio lele che saresse anca il breviativo di patrasso ma anca per via che lui lè da vero uno zio che ci à dei nipoti.
O no?
Così lui mi ci à fato il mio di ritrato ma di cuando che sero giovine e anca un bel giovinoto che lui mi ci à preso proprio in del mentre che ci ero contento per via che ci avevo finito la mia giornata di lavoro in de la fonderia del sinior roberto.
Si come che io ero molto ma molto bravo di fare il mio lavoro e a l’ora il sinior roberto ogni tanto mi regalava una bela botilia di cuelo buono e apena che potevo incontrarmici cont il gustavino e cont il ghioto ci si divideva la botilia come tre bravi fratelini e in di cuel modo lì ci conzolavamo in compagnia de la fatica del lavoro.
Il zio lele mi ci à fato il ritrato in tanta che mastego un bel bacheto li licuirissia che a vederlo pararesse anca un toscano ma io non ò mai fumato per via che il fumo fa male
O no?

giovedì 7 febbraio 2013

LE DISGRASSIE DEL GUSTAVINO


In cuesta setimana ci è capitata una disgrassia al gustaVINO che in del mentre che lui ci à visto in su un armadieto de la cucina un bel tochetino di crosta di formagio di grana ci à venuta la volia di darci una sgagnata ma io ce lo avevo deto che non ci à più la età di fare cuele cose lì e così in del mentre che lo sgagnava ci si è roto un dente che lui ce lo teneva da conto per via che ce lo aveva sempre avuto fino di cuando che lera picolino.
In de cuel modo lì lui ci à dovuto andarci in del dentista che lui ce lo à giustato ma ci à dovuto darci cuasi sei mesi de la sua penzione e cuasi cuasi che ci veniva di piangere ma lui ci à la fortuna di averci una zia che ci vuole tanto bene e che ci à deto che se non ci à minga i soldi per pagare il dentista ce li impresta lei ma ci vuole anca un pochetino di interese del quaranta percento.
Io ci ò deto che in veci di sgagnare la crosta del formagio di grana saresse melio di pestarla bene cont il martello per morbi dirla o se no anca di frularla cont il frulatore che ci viene una cosa bela morbida che non ci si spacano minga i denti.
O no?

domenica 27 gennaio 2013

IL GHIOTO diBARBERA


Cuelaltro amico che si ciama GHIOTTO per via che ci à il coniome che ci avevo digià detto diBARBERA, lui facieva il saldatore in de la dita Galbusera ruote a sfera.
Ma lui che ci prendeva sempre ingiro dicieva che lera bravo sopra tuto a saldare i buchi de le damigiane ma secondo me e anca il gustaVINO ci aveva volia di prenderci per il culo per via che le damigiane si svuotano e non mica ci si fano dentro i buchi per saldarle.
Anca lui lè stato a squola de le cientocincuanta ore come noi craponi che ci si studiava minga tanto.
Cuando che la maestra giusepina ci à spiegato di un poeta che si ciamava dante e che magari lera anca prendente ma fa niente, e a l’ora lui il ghioto ci à fato anca lui una poesia che ci à dedi cato a la mestra e laltro ieri lui la à trovata e ora adeso ce la scrivo.

Ma che brava siniorina
La maestra giusepina
Che ci in segna a noi zuconi
Fare il per e le adisioni
Che lei dice che a studiare
Si puo anca diventare
Col diploma di dotore
Fare il capo e il diretore
De la ditta Galbusera
Cuel che fa le ruote a sfera.

Che secondo me lè una poesia bela come cuela del dante

martedì 15 gennaio 2013

Bevilacua GustaVINO

Il mio amico Gustavo che noi lo chiamiamo gustaVINO per via de la sua pasione per il roso, macuelo buono, ci faceva il tricista da giovine e dopo che lè diventato più vechio lè diventato tricista specialissato che come taca insieme i fili de la luce lui non li taca nesuno e lui dice che con lui la corente lè sempre ubidiiente.
Lavorava anca lui in del Carniti e anca lui ci a fato con me e anca cont il Ghioto il corso di squola de le
cientocincuanta ore per imparare a legere e anca a scrivere bene che dopo che là mparato lui adeso ci scrive su le cose anca cuando che disegna i giri dei fili de la corente.
Ma però bisogna dircela tuta che lui ala squola de le cientocinquantaore non ci stava tanto atento per via che la Giusepina che lera la mestra la era un bel pezetino di bela ragassa e lui che lera al primo banco  ci aveva fato una  modifica ala sua scrivania che ci aveva tirato via il devanti per guardarci le ganbe per via che lui che lera un po un lifrocco, ci piacevano le done che se poi erano anca bele lera ancora melio.
Lè stato in cuesto modo qui che non ci a moparto molto mica perche non lera inteligente ma perche lera sempre distrato da le gambe de la giusepina che lui diceva che erano lunghe come i binari del treno e chi sa come lera bela la stasione.

domenica 6 gennaio 2013

Amici del Carniti


Io sono di molto contento che ci ò tanti ma propio tanti amici che mi ci vegneno a trovarmi qui e a l’ora vi volio dire che ci e ne ò due che sono un pochetino come me che ci ano la pasione di farcene su un cualche bicierino di cuelo roso ma basti che sia buono.

Io ce li ò conosiuti per via che ci abiamo fato inzieme la squola de le cientocincuanta ore tanti ani fa che se nò non ci mparavamo minga a scrivere e anca a legere.

Uno si ciama GUSTAVO ma per li amici abiamo deciso di ciamarlo GustaVINO e cuelaltro si ciama GHIOTTO per via che cuel nome là ce lo à dato il suo babo che di coniome facieva diBARBERA.

Ora adeso non ci ò tempo di ndare avanti ma la prosima volta vi ci raconto tuta la storia.